[Oggi in uscita] L'occhio del pescespada di Arthur Brugger edito Longanesi

L’occhio del pescespada, curioso caso editoriale in Francia e Svizzera, è un romanzo d’esordio che ha l’immediatezza di una favola e l’acume di un’indagine filosofica e sociologica.






Titolo:L'occhio del Pescespada
Autore :Arthur Brugger
Edito:Longanesi
eBook:€11,99
Cartaceo :€16,00
Uscita19 Gennaio

TRAMA:
Cresciuto in un orfanotrofio, a ventiquattro anni Charlie vive solo ed è apprendista al banco del pesce di un supermercato. Le sue giornate sembrano tutte uguali: taglio, eviscerazione, imballaggio e altre sapienti manipolazioni della merce; pulizia meticolosa dei tavoli da lavoro, caffè e sigaretta durante le pause; e infine la sfilata dei clienti, gli sconosciuti e gli habitué, gli scontrosi e gli affabili.
Ma Charlie non vuole più riconoscersi nell’immagine del ragazzo semplice e anonimo che gli restituiscono i suoi superiori e i clienti. Per questo l’incontro con il collega Émile, grande idealista ed ex studente di filosofia, diventa decisivo. Perché Émile gli passa alcuni libri a cui Charlie si appassiona moltissimo, come Il vecchio e il mare. E perché insieme, come due bizzarri Don Chisciotte, escogitano un piano per salvare dal macero la merce invenduta e distribuirla così a chi ne ha davvero bisogno. Ma qualcosa va storto…
Un romanzo d’esordio che ha la precisione infallibile della storia vera e la semplicità a tratti poetica di una favola.



Arthur Brügger, 24 anni, vive e lavora a Losanna. Diplomato all’istituto letterario svizzero, è tra i vincitori del Prix du Jeune Écrivain2012 con il suo racconto Trompe-l’oeil. Ha scritto testi e racconti per diverse riviste e antologie. L’occhio del pescespada è il suo primo romanzo.
Membro e fondatore del collettivo AJAR, con il quale scrive e inventa performance in Svizzera e all’estero, Arthur Brügger è anche ideatore del laboratorio di scrittura del Centro di Formazione Artistica e Letteraria di Ginevra. Divide il suo tempo tra la scrittura, la musica (è pianista in un gruppo indipendente, i Brachoï) e il suo impiego come coordinatore editoriale al Musée de l’Elysée.

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